Differenze tra cure palliative e cure in hospice
Cure palliative e hospice hanno la stessa filosofia: migliorare qualità di vita e alleviare la sofferenza. La differenza sta nel dove e nel quanto. Le cure palliative possono iniziare presto e proseguire a casa, in ambulatorio o in ospedale; si integrano con le terapie specifiche della malattia. L’hospice è un’unità residenziale palliativa dedicata alle fasi avanzate, quando servono monitoraggi e un’équipe presente 24h, con un ambiente più familiare rispetto al reparto ospedaliero.
Cure palliative: definizione e quando iniziarle
Per l’OMS le cure palliative mirano a prevenire e alleviare la sofferenza con identificazione precoce, valutazione accurata e trattamento di dolore e altri problemi fisici, psicologici, sociali e spirituali. Non sono solo “fine vita”: si affiancano alle terapie della malattia fin dalle fasi iniziali ad alto carico sintomatologico, in ospedale e a domicilio, con presa in carico flessibile e proporzionata.
Che cos’è l’hospice
L’hospice è una unità residenziale di cure palliative. Offre stanze dedicate, orari meno rigidi, attenzione a privacy e famiglia. È indicato quando i sintomi sono intensi o instabili, servono monitoraggi continui o interventi non gestibili a casa (ad esempio titolazioni rapide di farmaci, pompe infusionali complesse, necessità di sedazione proporzionata). Non è “il luogo dove si muore”: può servire a stabilizzare e, quando possibile, organizzare il rientro a domicilio.
Italia: diritti, accesso e rete (Legge 38/2010)
In Italia il diritto a cure palliative e terapia del dolore è garantito dalla Legge 38/2010 e dai LEA. Esiste una Rete di cure palliative che comprende Unità domiciliari, hospice e servizi ospedalieri. L’accesso si attiva con valutazione clinica, coinvolgendo MMG e servizi territoriali. Le prestazioni rientrano nei livelli essenziali, con copertura SSN secondo l’organizzazione regionale.
Come scegliere: domicilio o hospice?
Valuto quattro dimensioni: stabilità clinica, intensità dei sintomi, rete familiare e obiettivi. Se i sintomi sono controllabili e la famiglia è sostenuta, il domicilio resta preferibile. L’hospice è più adatto se c’è instabilità (dispnea a riposo, dolore refrattario, delirio non controllato), bisogno di infusioni complesse o se l’assistenza a casa non è sicura. La scelta può cambiare nel tempo, senza rigidità.
Cosa cambia nella pratica clinica
A domicilio costruisco un piano chiaro: analgesia con rescue, vie alternative (transdermica, sottocutanea continua), gestione di dispnea, delirio, rantolo e insonnia, formazione del caregiver e canale per urgenze. In hospice posso intensificare monitoraggi, avviare infusioni titolate, eseguire procedure per il comfort e, se indicato, attuare sedazione palliativa con criteri condivisi.
Pianificazione condivisa delle cure
Affronto per tempo preferenze e limiti. Documentiamo obiettivi, do-not-escalate appropriati, gestione dell’imprevisto e rientro a domicilio quando è sicuro. Questo riduce accessi impropri in PS e decisioni affrettate, tutela il paziente e sostiene la famiglia.
Domande frequenti
Le cure palliative si fanno solo quando non c’è più nulla da fare?
No. Si integrano con le terapie specifiche già durante il percorso, per controllare sintomi e aiutare le decisioni. Non escludono le altre cure.
Chi può entrare in hospice?
Pazienti con malattia inguaribile in fase avanzata o terminale e bisogni clinico-assistenziali elevati. Serve una valutazione della Rete di cure palliative e del medico curante.
L’hospice è gratuito?
Rientra nei LEA del SSN in base alla normativa nazionale. L’organizzazione pratica dipende dalla Regione; la famiglia viene informata sulle modalità locali.
Posso tornare a casa dopo l’hospice?
Sì. Se i sintomi si stabilizzano e la situazione è sicura, si può rientrare a domicilio con presa in carico delle Unità domiciliari.
In hospice si fanno terapie “attive”?
Si evitano trattamenti a intento curativo e ad alta aggressività. Si possono eseguire interventi mirati al comfort (trasfusioni palliative, drenaggi, titolazioni analgesiche) quando migliorano la qualità di vita.
Chi decide domicilio o hospice?
Decidiamo insieme, sulla base di stabilità clinica, intensità dei sintomi, rete familiare e obiettivi. La scelta resta sempre rivedibile.
Assistenza a domicilio in tutta la Campania
Presa in carico 24–48 h. Coordinamento con MMG e assistenza domiciliare.
Zone principali servite
Contenuto a cura del Dr. Francesco Paolo De Lucia.
