Spesso, quando prescrivo la Morfina per pazienti con gravi difficoltà respiratorie, i familiari mostrano sorpresa e scetticismo. La convinzione comune è che la Morfina sia usata solo per il dolore intenso e immediatamente prima della morte. Tuttavia, la Morfina ha importanti applicazioni oltre il trattamento del dolore.
In particolare, è farmaco di prima scelta per la gestione della dispnea, un sintomo che può manifestarsi in malattie avanzate, non solo oncologiche, ma anche cardiologiche, neurologiche e renali. La dispnea può derivare da un malfunzionamento dei centri cerebrali che regolano la respirazione o da problemi polmonari.
La dispnea, soggettivamente valutata dal paziente, non è necessariamente legata alla gravità della malattia e si associa spesso ad anoressia, ansia e una sensazione di annegamento. È presente nell’85% delle malattie oncologiche polmonari avanzate e nel 21-78% di tutte le malattie oncologiche avanzate (Ripamonti, 1999).
Perché usiamo la Morfina nella dispnea?
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- Depressione dei recettori polmonari, spinali e dei centri del respiro.
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- Riduzione della risposta ventilatoria ad ipossiemia e ipercapnia.
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- Riduzione dell’ansia.
- Venodilatazione e riduzione del precarico cardiaco.
In questo modo, la respirazione diventa più facile e confortevole, e riusciamo a supportare il paziente nel suo percorso di fine vita.
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